Chiunque abbia visto Wall-E è consapevole che l'unica cosa più carina di un cucciolo è un robottino, è così fin dai tempi di Emilio. BMAN è un robot, o qualcosa che gli va vicino, è stato concepito tempo fa come protagonista di un videoclip dei N.A.M.B. e nel tempo si è evoluto in qualcosa di più complesso e vivo, diventando una vera e propria epopea di animazione e manualità, è inoltre un grande appasionato (come ogni robot con tutti gli ingranaggi per oliati) di Jorge Luis Borges.La prima cosa che ho pensato dopo aver visto il video è stata che se mi fossi trovato a lavorarci avrei probabilmente dato fuoco a tutto (compresa la mia persona) dopo le prime tre ore; dal momento che per realizzarlo ci sono voluti dieci mesi e che dieci mesi corrispondono a un numero incalcolabile di tre ore sono arrivato alla conclusione che il BMAN è il frutto di una passione smisurata, per il proprio lavoro e per il robottino.
Quella che potete ammirare all'inizio della pagina è la prima (speriamo non l'ultima) avventura di BMAN, realizzata in prima linea da Francesco Boerio e Donato Canosa con la collaborazione dei loro colleghi di Superbudda, uno spazio a metà tra studio e collettivo, specializzato in soluzioni creative. I ragazzi si sono accorti delle potenzialità di BMAN e hanno deciso di confezionargli attorno un cortometraggio di animazione, utilizzando le tracce dell'album dei N.A.M.B. come colonna sonora e tema narrativo. Tutto ciò che si può vedere è stato girato utilizzando la tecnica dello stop-motion che sostanzialmente può essere spiegata con quattro parole: amare il proprio lavoro. Donato si è occupato della post produzione, rendendo coerente ogni scena, dato che ognuna è compositata su vari livelli ed era necessario fonderla assieme alle altre, quasi tutti di elementi reali e costruiti appositamente (si possono ammirare alla fine del video, e sono una figata totale.)Il video in Italia è rimasto inedito fino a questo momento, ma è stato selezionato al Kinofest di Bucarest e al Brasil Stop Motion Festival (uno tra i più importanti festival di animazione del Sud America.) La prima avventura di BMAN è costata qualche centinaio di euro in materiali e, anche a costo di suonare ridondante, mi piace sottolineare come nel rapporto tra impegno e denaro la bilancia penda nettamente sul piatto del primo, per dimostrare una volta tanto che i soldi possono fare una ricca sega alla dedizione.
