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'INNAMEMORABILIAMUMBUM' i rebus folli e sarcastici di Sarah Lucas a Milano

Gabinetti gelatinosi illuminati, uova fritte agganciate ad appendini, lavatrici à la coque, bagni e bidet allagati di rosa, polli crudi appesi al muro con crop top bianchi e tette di limoni.

Tutte le foto: autrice/Nello Marchesano

Sarah Lucas non ha bisogno di presentazioni. O forse sì. Classe 1962, inglese, femminista, ironica, membro degli Young British Artists, protagonista della scena artistica inglese degli anni Novanta. Fotografa, quasi scultrice, è essenzialmente un’esperta assemblatrice di oggetti ambigui legati vagamente alla femminilità. Le sue opere sono riconoscibili per la loro natura di rebus tridimensionali e sarcastici, fatti di oggetti quotidiani che assumono risvolti osceni nel senso più casalingo del termine. L’ultima personale di Sarah Lucas, realizzata per la Fondazione Trussardi negli splendidi e decadenti Bagni Diurni di Porta Venezia a Milano, ha un titolo impronunciabile: INNAMEMORABILIAMUMBUM.

Pensata come un allestimento site-specific dentro dei bagni pubblici sotterranei di inizio Novecento, la mostra è tanto semplice quanto pungente: gabinetti gelatinosi illuminati, uova fritte agganciate ad appendini, lavatrici à la coque, bagni e bidet allagati di rosa, polli crudi appesi al muro con crop top bianchi e tette di limoni, sedie da barbiere e lavandini occupati da sculture di nylon imbottito, neon a caso e tacchi a spillo. Tutto sommato, una poetica grezza ma proprio per questo efficace, in un "teatro dell'ambiguità" che richiama l'attenzione dello spettatore con urla punk e ritmi sincopati e surreali.

La mostra INNAMEMORABILIAMUMBUM si è conclusa domenica 10 aprile. Visitate il sito di Sarah Lucas per saperne di più sulle sue prossime opere.