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Fotografia

[NSFW] Una serie di foto ritrae uomini sorpresi a masturbarsi in stanze d'hotel

I ritratti oscuramente erotici di Aneta Bartos sono teneri e senza vergogna.

Più raro di una fotografa donna che cattura scene di masturbazione maschile, c'è solo una fotografa donna che vede l'atto solo come un altro passo nella documentazione di realtà non filtrate della condizione umana. Per Aneta Bartos i tabù sono come i fragili nastri rossi dei traguardi: fatti per essere rotti. Nel suo lavoro come fotografa, Bartos ha concentrato la sua attenzione di artista sul nudo maschile e femminile, la masturbazione e più recentemente sul rapporto con suo padre, un bodybuilder, in una serie di autoritratti seminudi.

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E' lo stile di Bartos tenero e senza vergogna di ritrarre sè stessa e gli altri che la rende parte integrante di qualsiasi discussione su come le artiste donne continuano a ridefinire la percezione della sessualità.
Quando Bartos si trasferisce dalla Polonia a New York all'età di sedici anni non sa una parola di inglese.
Nel suo nuovo liceo pubblico a Brooklyn, riferisce a Creators "La fotografia era l'unico corso dove sentivo di poter comunicare."
Furono necessari diversi anni, compresi alcuni anni di College, per decidere di mettersi alla prova nell'arte che le risultava così naturale.

Foto di Aneta Bartos from herdalla sua serue Spider Monkeys, courtesy dell'artista

Nudità e seminudità sono i temi principali del suo lavoro. Dichiara di aver capito che entrambi gli stati siano "più veri". E' molto evidente nei suoi primi lavori come l'emozionante serie " Morning dusk" o la serie più esplicita "4 sale", in cui giovani donne si contorcono insieme in un'estasi erotica. Invece di posare per la fotocamera sembrano totalmente prese dal loro mondo. "Volevo creare un mondo femminile autosufficiente, carico di sessualità e di pericolo, completamente indipendente dagli uomini e dal loro sguardo," spiega Bartos, "non un soggetto erotizzato per eccitare lo spettatore."

Nel 2011, comunque, Bartos passa a un nuovo tema. In quel momento si accorge che "c'erano soltanto poche artiste donne di successo che lavoravano con nudi maschili." Quindi, invece di continuare a focalizzarsi sul suo corpo e su quello delle sue amiche, Bartos decide di indirizzare la sua attenzione al corpo maschile. "Sembrava quasi un fenomeno inesplorato," spiega, "specialmente quando si tratta di ritrarre la sessualità maschile da un punto di vista femminile."

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Nella serie " Boys", una cui selezione appare in NSWF: Female Gaze , la mostra co-curata da Creators al Museo del Sesso, la fotografa mostra uomini in pose prone, distesi in camere d'albergo sudice; alcuni sembrano aver appena finito, altri sembrano essere nel mezzo del piacere come se nessuno li stesse osservando.

Foto di Aneta Bartos dalla serie Boy, courtesy dell'artista e del Museum of Sex

La reazione al progetto è un mix di ammirazione e sconcerto. "Chiaramente, c'è stato un grande progresso da allora," afferma. "Comunque percepisco una sorta di resistenza anche adesso. La stampa sembra avere paura di mostrare la visione di un artista," per esempio, "l'atto umano di uomini che si masturbano."
Da quando ha scattato Boys, Bartos dice di aver realizzato che fotografare uomini, specialmente sessualizzati e nudi, era "una sfida ma allo stesso tempo una scarica di potere." Tutto ciò non l'ha fatta esitare, comunque. "Era qualcosa che volevo fare e l'ho fatta," afferma. "Una volta esaurita la sfida, e avendo detto ciò che volevo dire, sono passata ad altri progetti."

Foto di Aneta Bartos dall serie Boy, courtesy dell'artista e di The Museum of Sex

Bartos trova la sua prossima sfida vicino a casa. Una volta all'anno, per circa una settimana, la fotografa visita la Polonia, dove vive il padre. In uno di questi viaggi suo padre le chiede di farsi fotografare per commemorare una vita di allenamento fisico. La serie Dad mostra le fatiche di un uomo, da sempre bodybuilder, che anticipa il costo che l'età richiederà prima o poi sul suo corpo scolpito.

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Foto di Aneta Bartos dalla serie Dad, courtesy dell'artista

Foto di Aneta Bartos dalla serie Dad, courtesy dell'artista

La sua serie successiva, Family portrait continua il capitolo del suo lavoro illustrando la sua relazione con il padre attraverso autoritratti dallo stile vintage.
"La relazione padre-figlia," spiega Bartos, "in parte a causa delle dinamiche che si instaurano tra maschio e femmina, è incredibilmente complessa ed è terreno fertile per esplorare l'ampio raggio di cosa vuol dire essere umani."
In queste immagini Bartos e il padre vestiti rispettivamente in lingerie e costume, posano nell'idilliaca campagna polacca. Mentre il padre mostra i muscoli, Bartos si dondola sugli alberi, si alza la gonna e si distende in maniera infantile sul divano. Sebbene libere dal culto dell'eroe, le immagini sono francamente reverenti. Mostrano una figlia che, sin dall'infanzia, è fiera dell'immagine potente del padre.

Foto di Aneta Bartos dalla serie Family Portrait, courtesy dell'artista

Foto di Aneta Bartos dalla serie Family Portrait, courtesy dell'artista

Mostrano, inoltre, una donna che vuole esplorare i suoi punti deboli attraverso gli stessi punti di vista critici con cui esamina la mascolinità, le relazioni e la sessualità. Questo è, in breve, lo sguardo femminile per Bartos. Non sta a significare una etichetta limitante per l'arte femminile, ma piuttosto annuncia "un'ondata di cambiamento nelle posizioni di potere dell'arte e della società."

Foto di Aneta Bartos dalla serie Family Portrait, courtesy dell'artista

Visitate il sito di Aneta Bartos per vedere altri lavori.