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L'acqua VOSS è una cazzata

Come altri prima e dopo di loro, quelli della VOSS sono riusciti a trasformare un diritto fondamentale in uno status symbol. Ma accostando una bottiglia all'orecchio, è probabile riuscirete a sentire i responsabili marketing ridere di voi.

Foto dalla pagina Facebook VOSS.

Scegliere cosa bere non è fatto da poco. La bevanda giusta ha il potere di resuscitare anche il più perso e barcollante degli ubriachi, donandogli la forza di ballare e ballare ancora senza vomitare. Per ogni bevanda esiste un momento ideale, e sta a voi coglierlo.

Stavo litigando con il banco frigo di un negozio in un’area bene di Bristol e mi accingevo a scegliere la bevanda giusta quando ho percepito una presenza estranea lanciarmi uno sguardo di velato disprezzo, simile a quello di un parente lontano e sdegnoso che in silenzio giudica le mie scelte di vita.

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Quindi ho fatto due passi indietro, ho abbassato gli occhi e sono scoppiato a ridere alla vista di una bottiglia di Voss, una marca di acqua con un evidente complesso di superiorità.

Se per qualsiasi motivo qualcuno dovesse creare la parodia di un'acqua piena di pretese, Voss potrebbe essere l’esempio perfetto. La bottiglia, pesante e luccicante, è grandiosa e ridicola allo stesso tempo. È come se si trattasse di acqua servita su un piatto d’argento più che in bottiglia. Il cilindro di vetro potrebbe essere un’urna per criceti del ventiduesimo secolo, oppure una capsula del tempo in cui un eccentrico milionario con una malattia terminale potrebbe ibernare il suo sperma.

Foto via Flickr/Foodista

Questa è una bottiglia troppo qualificata, una bottiglia che ha delle aspirazioni. Non si farebbe mai sorprendere a contenere un liquido infiammabile. Sogna di passare la vecchiaia a riempire il vuoto lasciato dall'acqua con un veliero in miniatura, o con un poema haiku ornato e avvolto su se stesso, lasciandosi trasportare dalle onde. Un recipiente progettato per bagnare le labbra di qualche credulone i cui soldi e buon senso sono inversamente proporzionali.

Poi c’è il nome—Voss ( o VOSS, come dicono loro). Deriva da una località norvegese a caso, forse perché la parola è in sé fluida e ha un suono abbastanza sensuale. L’acqua invece viene da Iveland, nel sud della Norvegia, dove si dice che sgorghi dal capezzolo di una divinità acquatica quale suo dono all’umanità. Voss, Voss, Voss—pronunciatelo ad alta voce un po' di volte. È come se il nome camminasse su per la lingua con disinvoltura, come se stesse andando a una festa o navigando su uno yacht.

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Voss, Norvegia. Una località che non ha nulla a che fare con l'acqua in questione. Foto via Flickr/Eric Østlie

Voss. Sembrerebbe qualcosa di emozionante, uno pseudonimo ideato da uno stilista europeo di grido. Potrebbe essere un termine colloquiale svedese impropriamente utilizzato dalla stampa scandalistica locale per fomentare l’isteria pubblica intorno a qualche nuova e bizzarra pratica sessuale che prevede l’uso dell’azoto liquido. Potrebbe essere il terzo componente brutto di un trio synth-pop degli anni Ottanta, caduto in disgrazia e finito a peregrinare di bar in bar a raccontare di quando era in cima alle classifiche.

Ma non lo è, è solo acqua. Quel materiale liquido e trasparente che costituisce l’80 percento del nostro corpo. E non lasciate che il mercato senza scrupoli vi inganni—è probabile che sia la stessa acqua passata attraverso milioni di uretre potenzialmente infiammate prima di raggiungere le vostre bocche assetate.

I prezzi sono altrettanto audaci. Più di 2 euro per 375 ml (poco più di una lattina), e 4,50 euro per 800 ml. Come tutti i marchi, questi prezzi ridicoli contribuiscono a giustificare l’impressione di un prodotto esclusivo. Ma cosa dovrebbero giustificare, poi? Preferirei usare quei soldi per comprare 0.375 l dell’acqua usata dal Dalai Lama per le sue abluzioni, per la saliva di Kathie Lee Giffords, per acqua capace di donare la vita eterna… o di affogare Carson Daly.

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Si dice che accostando all'orecchio una bottiglia vuota di Voss sia possibile sentire il rumore sommesso degli esperti di marketing che fanno di tutto per trattenere le risate.

Provate a immaginarvi come viene promosso il concetto di Voss agli investitori: “Vedete, VOSS non è soltanto acqua. È uno stile di vita. Pensate all’acqua, ma pensate anche a purezza, lusso, eleganza. VOSS non si beve, si vive.” (L’avevo scritto per scherzo, ma poi ho scoperto che non è così diverso dai veri “valori aziendali” di Voss—purezza, eccellenza e responsabilità.)

Chi si beve tutte queste insensatezze? Coloro che possiedono gusti sofisticati, a quanto pare. “VOSS, con il suo design unico, viene servita ai tavoli dei migliori ristoranti, nelle stanze degli hotel più rinomati, e nelle case dei consumatori più esigenti del mondo,” sostiene Voss.

Mi domando quanta parte delle entrate annue di Voss derivi da acquisti fatti per scherzo. Perché a volte penso che potrei comprarla solo per ridere tra me e me.

Foto via Flickr/R.E. Barber

In ogni caso, tornando al negozio, ho avuto l’onore di provarne un sorso. Era fredda e bagnata. Forse il mio palato era stato corrotto dalle tracce di cloro, fluoro e cocaina presenti nell’acqua del rubinetto, ma non sono riuscito a cogliere la differenza. Avevo lo stesso retrogusto di quando ho passato due settimane a gustare i benefici del depuratore Brita prima di scoprire che il filtro non era ben collegato. Anch’io ci sono cascato, e sono rimasto deluso dall’effetto placebo.

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Voss vanta di avere solo 44 parti per milione di residuo fisso—uno dei valori più bassi nel settore. Un altro dei dettagli di cui Voss piace vantarsi è il modo in cui l'acqua zampilla da una fonte artesiana: ascende in modo naturale dalla sua falda acquifera sotterranea e si filtra in modo naturale senza entrare a contatto con aria o altri agenti inquinanti, sempre in modo assolutamente naturale. Tuttavia c’è un documentario, A Drop of Luxury, prodotto dal canale norvegese TV2, che contesta le affermazioni di Voss. Dopo essersi consultati con alcuni studiosi di idrogeologia, i produttori del documentario hanno dichiarato che l’acqua Voss non può provenire da un pozzo artesiano, suggerendo che si tratterebbe della stessa acqua municipale con la quale i fortunati abitanti di Iveland si lavano quotidianamente mani e faccia. I proprietari di Voss si sono irritati e hanno diffuso un comunicato che negava tutte le accuse.

Foto dalla pagina Facebook VOSS.

La pagina Facebook di Voss è una galleria chic di scene extralusso tratte dallo “stile di vita Voss”. In queste foto, i cosiddetti “consumatori più esigenti del mondo” sorseggiano, danzano e sfoggiano l’acqua Voss in una grande varietà di splendidi luoghi.

A questi si aggiunge una schiera di appassionati puristi che lasciano commenti del tipo:

“VOSS spacca!”

“Quest’immagine è così rinfrescante… Come vorrei una bottiglia di voss, adesso. Dio benedica la Voss.”

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“Voss+estate=vita.”

Di peggio ci sono solo le immagini pacchiane che mostrano questo prestigioso recipiente accanto alle massime di Leonardo, Audrey Hepburn o altri, come se tra le cose vi fosse effettivamente un qualche legame.

Una bottiglia di Voss in posa in Brasile. Foto dalla pagina Facebook VOSS.

In difesa del marchio, specifico che gli amministratori di Voss sono carbon-neutral (emissioni CO2 ridotte) e hanno fondato un’organizzazione no-profit per donare acqua al Terzo Mondo (anche se probabilmente l’acqua donata non è della stessa qualità di Voss). Il vantaggio risiede nel fatto che mentre un gran numero di fessi vuole quest’acqua raffinata, loro possono tranquillamente idratare i bambini dei paesi sub-sahariani e contemporaneamente guadagnare un sacco di soldi.

Come altri prima e dopo di loro, sono riusciti a trasformare un diritto fondamentale in uno status symbol. Osservate un minuto di silenzio per quei poveri scemi che rompono il sigillo della confezione come fosse l’ultima bottiglia di Chateaux Margaux del 1787. Provate a immaginarveli, in un sublime appagamento dei sensi, “Oh sì! Sei mesi fa ho assaggiato la Voss, e non potrei mai tornare indietro. Dai, non si può dare un prezzo alla purezza.”

Se vi imbattete in qualcuno che la beve, e non lo fa per scherzo, ridetegli in faccia più forte che potete. Fatelo in ogni caso, poiché è difficile capire se lo sta facendo per scherzo o per davvero, poi osservate la reazione ed esprimete un giudizio sintetico e diretto sul loro valore in quanto esseri umani.

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