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Tecnologia

Paolo Ferri: "Così si insegue una cometa"

Abbiamo parlato con Paolo Ferri, capo delle operazioni spaziali della Missione Rosetta e speaker presso il TED X Youth @ Trastevere.
via Fox News

Maggio 1985, il Solar System Working Group della European Space Agency arricchisce il programma Horizon 2000—ovvero la tabella di marcia per l'esplorazione e la conoscenza dello spazio dal 1985 al 2000—di una missione andata e ritorno che ha come obiettivo il prelievo di campioni provenienti da una cometa. Si dà così il via alla Missione Rosetta.

Nel 1993 l'entusiasmo viene bruscamente stemperato dalla dura realtà dei bilanci finanziari: non c'è modo di finanziare una missione così ambiziosa come un'andata e ritorno da una cometa, così si ridimensiona il progetto: l'importante era far atterrare un lander sopra la cometa per permettergli di eseguire le sue analisi.

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Prima si pianifica il lancio per il 12 gennaio 2013, poi lo si rimanda al 26 febbraio 2004—ma anche in questo caso alcuni problemi tecnici costringono all'ennesimo ritardo. Infine, il 2 marzo 2004, alle 7:17 UTC, si dà il via alla Missione Rosetta. Obiettivo: raggiungere nel 2014 la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il 12 novembre 2014 tutto è bene quel che finisce bene, e il lander Philae esegue il primo accometaggio della storia dell'uomo, atterrando con successo sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che distava a circa 300 milioni di chilometri dalla Terra.

A capo della Missione Rosetta c'era un nutrito manipolo di italiani—uno di questi è Paolo Ferri, a capo del Mission Operations Department dell'ESA, che tra qualche giorno a Roma interverrà al TED X Youth@Trastevere.

Sabato 14 novembre, dalle 14 alle 20 presso la sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, si terrà un capitolo indipendente del TED che Motherboard seguirà con alcune interviste. Quali tecnologie esisteranno nel futuro e come le useremo? Quali tipo di carriere professionali ci saranno negli anni a venire? Quali saranno i temi al centro dell'agenda del futuro? Queste sono le domande che potrebbero trovare una risposta.

Non è stato troppo complicato per me accettare di fare due chiacchiere con un connazionale che ha letteralmente spedito un ammasso di ferraglia ultrasofisticata sopra un grosso sasso che sfreccia nello spazio. "Lavoro al Centro Europeo di Operazioni Spaziali (European Space Operations Centre, ESOC) dell'ESA dal 1984. Ho cominciato come scienziato, poi sono passato alle operazioni, cioè al controllo missione di vari satelliti e sonde scientifiche. Dopo aver iniziato e diretto la missione Rosetta per dieci anni, nel 2006 sono diventato responsabile delle missioni interplanetarie (Rosetta inclusa, di cui sono rimasto Direttore di Volo). Dal 2013 sono responsabile delle operazioni di tutte le missioni dell'ESA (escluso il volo umano)," mi redarguisce Ferri.

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La percezione, nell'ultimo periodo, è che al netto dei drammi in bilancio che si stanno consumando in più o meno qualunque governo del mondo, l'esplorazione spaziale se la stia passando piuttosto bene, "siamo in un momento appassionante, in cui stiamo raggiungendo alcune delle ultime frontiere—si pensi a Rosetta, che l'anno scorso per la prima volta ha raggiunto una cometa e ha fatto atterrare un piccolo modulo sulla sua superficie; o a New Horizons, che ha raggiunto Plutone, ex pianeta, e la fascia di Kuiper, ai confine del sistema solare. Se poi aggiungiamo I telescopi spaziali che scoprono ogni giorno nuovi pianeti extrasolari, e le altre sonde che studiano Marte, Saturno e altri pianeti, è evidente che l'esplorazione spaziale stia vivendo davvero un'epoca d'oro, nonostante I fondi restino limitati."

"È essenziale che i cittadini siano informati di quello che facciamo, ma anche che vengano convinti dell'importanza dell'esplorazione spaziale."

Sembra inoltre che, finita la Guerra Fredda, l'esplorazione spaziale sia diventata un felice pretesto per mettere d'accordo le diplomazie di mezzo mondo: che si tratti di embarghi commerciali, scaramucce politiche o alleanze sbagliate, tutto perde di importanza quando è necessario darsi una mano a vicenda per riuscire a superare l'orizzonte, "in questo campo la cooperazione mondiale è essenziale, vitale, ed è praticata ragionevolmente da tutte le grandi nazioni in gioco. Non c'è alternativa alla cooperazione perché nessuna nazione da sola può permettersi gli sforzi finanziari e tecnologici necessari per progredire in questo campo," mi spiega Ferri. "Lo spazio però ormai e' aperto a molte applicazioni, si pensi alle telecomunicazioni, la navigazione e l'osservazione della Terra, dove gli interessi in gioco sono enormi e la competizione commerciale è feroce e non risparmia nessun colpo."

Sicuramente era necessario domandarsi di cosa avrebbe parlato durante il suo talk al TED X Youth: come tradurre in senso divulgativo una materia complicata e tecnica come quella trattata da lui? "Parlerò della missione Rosetta, un'impresa spaziale storica alla quale ho avuto la fortuna di partecipare in prima persona, dedicandovi ormai vent'anni della mia carriera. Si tratta della prima sonda che ha raggiunto una cometa per restarvi nelle vicinanze per due anni —siamo ancora in volo a meno di 200 km dal nucleo e da più di un anno stiamo osservando la sua evoluzione mentre si avvicina rapidamente al Sole—," mi spiega.

Un render della Missione Rosetta. via Space.com

"Lo scorso novembre Rosetta ha anche compiuto l'impresa storica di fare atterrare per la prima volta un modulo scientifico sul nucleo di una cometa. Dal punto di vista delle operazioni spaziali, di cui mi occupo, si è trattato di una sfida enorme che ha richiesto dieci anni di preparazione e altrettanti di volo, un viaggio di 7 miliardi di km, con lo sviluppo di tecniche di navigazione spaziale nuove e impensabili fino a pochi anni fa. Rosetta è un viaggio nel passato del sistema solare, che però ci proietta nel suo futuro, e in quello della Terra che sarà per sempre legato alle comete."

Parlando con lui non ho potuto fare a meno di lanciarmi e di sperare di essergli stato abbastanza simpatico da meritare un incarico qualsiasi presso l'ESA—e dopo aver rimpianto con lui mie sbagliatissime scelte di vita, gli ho chiesto come nel mio piccolo potessi rendermi utile, "Non ci sono scelte sbagliate nella vita, ma solo scelte. Se lei si occupa di giornalismo e divulgazione il suo ruolo può essere fondamentale per contribuire all'esplorazione spaziale. Questa si fa grazie ai soldi dei contribuenti, ed è essenziale che i cittadini siano informati di quello che facciamo, ma anche che vengano convinti dell'importanza dell'esplorazione, anche se questa non porta a casa niente di immediato ma fornisce solo risultati sul lungo termine," conclude.