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Creators

[NSFW] Sophie Ebrard ha passato quattro anni dietro le quinte del porno

E ha fotografato attori, registi e tutto quello che non finisce nei film.
Tutte le foto per gentile concessione di Sophie Ebrard

Questo articolo è apparso originariamente su Creators

Satan’s Whores. Young Harlots. Anal Debauchery II. Scorrendo i titoli dei film diretti da Gazzman, non si ha l’impressione che siano girati in un'atmosfera rilassata e confortevole. Eppure, è questa l’esatta sensazione che lascia la serie fotografica It’s Just Love, realizzata da Sophie Ebrard, fotografa francese che vive ad Amsterdam.

Nel corso degli ultimi quattro anni, Sophie ha seguito il regista su vari set cinematografici in giro per il mondo, intenzionata a trovare l’amore e la bellezza in un’industria che è in genere segnata da tabù e pregiudizi. Abbiamo parlato con lei di feste per scambisti e del trovare l’amore nei posti più strani.

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Young Harlots, Scozia (2012)

The Cult, Barcellona (2012)

VICE: Da cosa è nato questo progetto?
Sophie Ebrard: Quattro anni fa sono andata a uno swinger party sperando di trovare il tema per una serie di fotografie in cui le persone comparissero nude. Era la prima volta che andavo ad una festa del genere e anche la prima volta che osservavo altre persone fare sesso davanti a me, ed ero sorpresa dalla bellezza della cosa. È stata una di quelle esperienze che ti aprono gli occhi e ho pensato, "wow, è fantastico, è meraviglioso." Volevo davvero fotografare quella bellezza. Destino ha voluto che quella stessa sera incontrassi Gazzman, un regista di film porno inglese, che mi ha invitata a scattare qualche foto su uno dei suoi set, due settimane dopo.

Come è stato trovarsi per la prima volta su un set porno?
Sono stata fortunata perché Gazzman è un regista di fascia alta, quindi i set erano stupendi e le ragazze adorabili. Anche se, personalmente, non avevo mai fatto grandi ricerche, né avevo mai visto un film porno in tutta la sua durata prima di allora, fatta eccezione magari per qualche video su YouPorn. Mi sono dovuta abituare a vedere gente fare sesso davanti a me e ho dovuto imparare il linguaggio che usano, spesso pieno di abbreviazioni. La prima volta che sono arrivata su un set un tizio mi si è avvicinato e mia ha detto, “Sei davvero fortunata perché domani vedrai una DP.” E io pensavo, certo, deve esserci un direttore della fotografia [ndt: in inglese, DP - Director of Photography] sul set, stiamo girando. Mi ci è voluta circa mezz’ora per capire che intendeva “doppia penetrazione.”

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Young Harlots, Scozia (2012)

Lo scopo dei tuoi scatti è cercare di rendere più umani gli attori porno e la loro industria. Perché credi che sia importante?
Ciò che mi ha colpito di più è quanto fossero delle persone normali. Gente normale che fa il suo lavoro. Molti hanno opinioni inamovibili sull’industria del porno, credono che si tratti di una forma moderna di schiavitù, ma per i ragazzi e le ragazze che ho incontrato si trattava semplicemente della loro professione. Erano contenti. La pornografia è uno dei mercati più grandi e remunerativi al mondo, eppure i suoi prodotti e chi ci lavora restano vittima di pregiudizi. Volevo mostrare un lato più leggero della questione e i momenti di intimità che facessero capire com’è veramente lavorare sul set di un film porno.

Non voglio generare l’ennesimo dibattito sul fatto che il porno sia positivo o negativo, né assolverlo. Quello che voglio comunicare, da quello che ho potuto vedere visitando vari set, è che il porno non è poi così male come si crede. Quando passi del tempo sul set si forma una piccola comunità: mangi insieme, dividi le stanze da letto, fai amicizia… vorrei che le mie foto trasmettessero proprio questo: l’idea che anche qualcosa come il porno, realizzato in modo professionale, possa risultare bello e autentico.

Retribution, Portogallo (2015)

Lo scopo dei tuoi scatti è cercare di rendere più umani gli attori porno e la loro industria. Perché credi che sia importante?
Ciò che mi ha colpito di più è quanto fossero delle persone normali. Gente normale che fa il suo lavoro. Molti hanno opinioni inamovibili sull’industria del porno, credono che si tratti di una forma moderna di schiavitù, ma per i ragazzi e le ragazze che ho incontrato si trattava semplicemente della loro professione. Erano contenti. La pornografia è uno dei mercati più grandi e remunerativi al mondo, eppure i suoi prodotti e chi ci lavora restano vittima di pregiudizi. Volevo mostrare un lato più leggero della questione e i momenti di intimità che facessero capire com’è veramente lavorare sul set di un film porno.

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Non voglio generare l’ennesimo dibattito sul fatto che il porno sia positivo o negativo, né assolverlo. Quello che voglio comunicare, da quello che ho potuto vedere visitando vari set, è che il porno non è poi così male come si crede. Quando passi del tempo sul set si forma una piccola comunità: mangi insieme, dividi le stanze da letto, fai amicizia… vorrei che le mie foto trasmettessero proprio questo: l’idea che anche qualcosa come il porno, realizzato in modo professionale, possa risultare bello e autentico.

Young Harlots, Scozia (2012)

Il porno visto dal vivo è eccitante come quello sullo schermo?
Lo è quando gli attori provano piacere. Ho assistito a set in cui non si era creata l’alchimia necessaria tra gli attori e tutto risultava freddo e meccanico. In qualche modo riuscivi a capire che lo facevano solo per lavoro. Ma ho anche assistito ad una scena completamente folle a Barcellona in cui sembrava che i tre coinvolti stessero facendo davvero sul serio: una volta scattate tutte le foto e girate le scene necessarie di fatto abbiamo dovuto stopparli altrimenti avrebbero continuato “Ok ragazzi, abbiamo quella buona, potete fermarvi ora!”.

Qui sotto, altre foto di Sophie Ebrard:

Wasted, Stati Uniti (2011)

The Cult, Spagna (2012)

Wasted, Stati Uniti (2011)

Pussy Galore, Scozia (2012)

Riding School, Galles (2011)

Riding School, Galles (2011)

Highland Fling, Scozia (2012)

The Cult, Spagna (2012)

The Cult, Spagna (2012)

Sophie Ebrard. Immagine per gentile concessione di Hansel e Gretel - donotsaycheese