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Roma

Nel corto in animazione 'Black', Roma è immersa in un black-out totale

Il progetto è stato lanciato su Kickstarter oggi e comprenderà un album di musica elettronica originale, composta dal protagonista del film.
Giulia Trincardi
Milan, IT
Screencap via

Trailer ufficiale di Black

Cosa accadrebbe a Milano se si verificasse un’invasione di zombie, oppure a Torino se la tecnologia si ribellasse all’uomo? Come cambierebbe Roma se improvvisamente sparisse del tutto la corrente elettrica?

Un progetto cross-mediale intitolato Black, lanciato proprio oggi su Kickstarter, ipotizza una Roma senza più energia elettrica, raccontata dal punto di vista di un giovane compositore di musica elettronica costretto a mettere in questione la propria vita e la propria passione in seguito al black-out nella capitale.

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Immaginare uno scenario apocalittico in Italia ha un che di inusuale. Siamo abituati a narrazioni i cui gli eventi catastrofici sono ambientati quasi sempre in altri paesi, soprattutto nelle grandi metropoli degli Stati Uniti; il genere apocalittico (e post-apocalittico) si è consolidato come retaggio di un certo tipo di cinema e televisione americani, o dei fumetti e del cinema d’animazione giapponese.

Nella storia del cinema italiano si trova, naturalmente, qualche esempio, ma non si può parlare di una vera e propria tradizione dedita al racconto della fine del mondo. Il discorso è un po’ diverso per i fumetti, dove la casa editrice Bonelli Editore ha fatto per anni leva su scenari apocalittici e surreali nei suoi titoli più celebri—come Martin Mystère, Dylan Dog, e Nathan Never. Eppure, in questi casi, parliamo di opere italiane ambientate in città estere o del tutto fittizie; palazzi distrutti, robot giganti che si ribellano, meteoriti e mostri di varia entità e natura passano di rado per l’Italia, e così i discorsi metaforici che si portano dietro, il loro modo di farci riflettere sulla mutazione dello spazio e del significato di normalità.

Black nasce come cortometraggio in animazione ad opera della casa di produzione indipendente romana So What e il soggetto del corto è stato riconosciuto e premiato dal MiBACT circa un anno e mezzo fa.

Durante la prima fase di lavoro sul progetto—ha raccontato a The Creators Project  Sara Taigher, ideatrice di Black insieme a Lorenzo Bartoli—, è venuto spontaneo trasformare l’opera in qualcosa di più sfaccettato, che andasse oltre i binari fissi di un mezzo narrativo specifico. Matteo, il protagonista fittizio di Black, è un musicista, e Black è anche il titolo del primo album che pubblicherà in concomitanza con l’uscita del corto in animazione, e che conterrà la colonna sonora e altri brani inediti.

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Black è un progetto ambizioso in fase di pre-produzione da circa un anno, che ha coinvolto diversi professionisti dell’ambiente che hanno lavorato sinergicamente online da diverse parti d’Italia, mentre la sede di produzione si spostava soprattutto tra Torino e Roma. “Finora abbiamo affrontato un anno di pre-produzione, in cui abbiamo realizzato story-board, animatic, montaggio di circa 13 minuti, doppiaggio e draft delle musiche,” racconta Taigher, “E sei mesi di produzione vera e propria, animazione dei personaggi in Flash, illustrazioni degli sfondi e compositing.” Per ultimare il progetto e in attesa dei fondi promessi dal MiBACT, la So What ha deciso di lanciare il crowdfunding di Black. “Produttivamente siamo originali, è la nostra forza,” ha scherzato Taigher.

L’idea del black-out come motivo scatenante della storia di Matteo e della sua ricerca di metodi alternativi per continuare a produrre musica elettronica, racconta Taigher, è nata per caso una domenica, quando si è trovata senza gas per cucinare in casa con i suoi amici. In quella situazione di necessità è scattato qualcosa. “Quell'avvenimento mi ha fatto notare quanto qualcosa che consideriamo scontato acquisisca valore appena ci viene negato,” ha raccontato Taigher. “Ho poi deciso di traslare l’idea sull’elettricità, di cui non potrei assolutamente fare a meno per lavorare, proprio come Matteo.”

Uno degli aspetti interessanti e fondanti di molte opere (post-)apocalittiche è offrire una riflessione sulla società in cui viviamo tramite un certo di tipo di esasperazione delle sue dinamiche, o privazione dei suoi elementi di certezza. L’elettricità è alla base della modernità ed è qualcosa che diamo assolutamente per scontato nel nostro quotidiano. Raccontare una Roma in black-out anziché invasa dagli alieni o da un virus letale è un modo per riflettere su un privilegio invisibile la cui scomparsa improvvisa inquieta molto di più di tante altre minacce, spiega Taigher. “È un’ipotesi più realistica, e questa sua plausibilità spaventa di più le persone.”

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“Attraverso il protagonista, legatissimo all'uso del computer, il pubblico vive il dramma della mancanza di corrente. E può comprendere da un lato quanto la consideriamo scontata, dall’altro che esistono cose che vanno al di là del lavoro, del computer, dei social network e di quelle abitudini che a volte ci rendono schiavi di noi stessi,” conclude Taigher.

Il progetto prenderà forma nei prossimi mesi in un cortometraggio di animazione tradizionale 2D e Flash, di cui è possibile avere un assaggio dal trailer già disponibile online. La scelta della tecnica e dello stile è basata sulla volontà specifica di conferire al film “un aspetto realistico nonostante si tratti di animazione 2D, per rendere più facile agli spettatori l’immedesimazione con i personaggi principali.”

Oltre al film e all’album, la So What vorrebbe espandere il progetto oltre, portando il protagonista di Black fuori dalla narrazione e dentro al mondo reale, creando un’identità sospesa tra un’origine fittizia e un agire tangibile. “Ci piace l’idea di Matteo che da personaggio animato diventa un producer reale che firma release ed album musicali,” racconta Taigher. “Abbiamo pensato a un ipotetico ampliamento di questa visione, trasformando il nostro protagonista in un vero e proprio DJ che suoni live. La proiezione di Matteo si potrebbe esibire sul palco, remotata da un alter-ego reale dietro le quinte.”

Come sarebbe una Roma in black-out? Per averne un’idea, visitate il sito di Black e partecipate alla campagna Kickstarter.