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Fotografia

Le foto censurate della rivoluzione indonesiana

Il Dutch Resistance Museum ha reso pubbliche alcune fotografie finora tenute nascoste per via delle 'azioni di polizia' intraprese tra il 1945 e il 1950.

Dalla serie Desired: soldati olandesi della V brigata entrano nella città. In primo piano il soldato M.A.P. de Lange siede, per richiesta del fotografo, in modo che il sole si rifletta sulla baionetta. Solo, Giava centrale, 21 dicembre 1948. (T.Schilling, DLC, NA). Tutte le foto sono di Resistance.

All’inizio del 1969 i Paesi Bassi vennero scossi duramente. Durante il programma televisivo Achter het Nieuws (Dietro le News) il veterano Joop Hueting rivelò che i soldati olandesi si macchiarono di crimini di guerra durante la rivoluzione nazionale indonesiana di 20 anni prima. Non si limitò a costituirsi colpevole—rivelò un segreto nazionale. Alcuni esponenti della camera bassa chiesero spiegazioni, ma non seguì nessuna indagine approfondita, in parte per paura di un grosso danno d’immagine, in parte per non imbarazzare altri veterani. La storia è questa.

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Qualche tempo fa, Hueting ha raccontato nuovamente la sua storia al Dutch Resistance Museum di Amsterdam, nell’ambito della mostra Colonial War 1945-1949 - desired and unsdesired images che sarà aperta fino al 3 aprile. La mostra racconta la storia della percezione olandese della rivoluzione indonesiana. Propone una storia cronologica, e parte da due prospettive: una legata alle foto pubblicate all’epoca nei Paesi Bassi, l’altra basata su foto inedite che vennero deliberatamente nascoste dai militari, all’epoca, perché ritraevano crimini di guerra.

Dalla serie Undesired: foto tratta dall’album del soldato Verplancke. Giava, 27 novembre 1947. Tre giovani soldati indonesiani fatti prigionieri. Sembrano feriti e hanno le gambe legate. Alcuni soldati olandesi li osservano. (Unknown photographer, NIOD).

Alla fine della seconda guerra mondiale i Paesi Bassi erano in rovina, ma vennero compiuti grandi sforzi per mantenere il controllo sulla colonia indonesiana. Tra il 1945 e il 1950 più di 120.000 giovani olandesi vennero dislocati in Asia con il preciso scopo di impedire agli insorti, guidati da Sukarno, di prendere il potere. In madrepatria circolava l’impressione che gli sforzi fossero andati a buon fine: le fotografie pubblicate su quotidiani e riviste mostravano come l’esercito olandese stesse riportando l’ordine e la pace che le autorità locali non sembravano in grado di garantire. Per quanto in alcuni posti i lavori sembrassero procedere a rilento, si pensava che fosse solo una questione di tempo. I militari erano fondamentalmente impegnati in operazioni umanitarie, o “azioni di polizia”, come venivano chiamate ufficialmente.

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La realtà, però, era molto differente e si sarebbe potuta facilmente chiamare guerra. I soldati si dedicavano a “pattugliamenti di giorno e di notte,” come sottolineato alla mostra. “Agguati e sparatorie erano all’ordine del giorno; il nemico era spesso invisibile.” In aggiunta: “Più duravano i combattimenti, più scendeva il morale. Le truppe erano esasperate dalla guerriglia e la compassione per i soldati e i civili nemici venne meno.”

Dalla serie Desired: un bambino emaciato riceve una razione di cibo e delle sigarette dai marines olandesi. La foto editata e pubblicata ritraeva unicamente il ragazzino, tagliando il contesto. Madura occidentale, tardo agosto 1937. (H. Wilmar, Spaarnestad Photo, NA).

Queste ultime non erano certo vicende di cui andare orgogliosi. Di certo non mettevano in buona luce i Paesi Bassi, una nazione in ricostruzione, e rendevano molto poco interessante la prospettiva di partire per l’indonesia per i nuovi soldati. Di conseguenza, molte immagini non passarono il processo di selezione messo in atto dalle due spedizioni militari in Asia. Anche i reporter presenti in zona e che lavoravano per qualche rivista furono molto attenti nella selezione delle fotografie, perché la loro sicurezza dipendeva dai militari, quindi non fu difficile decidere da che parte schierarsi.

Le immagini selezionate per la pubblicazione finirono su quotidiani e riviste che contavano milioni di lettori, come Panorama, Katholieke Illustratie e Der Spiegel. Non tutta la stampa olandese seguì le istruzioni, comunque. Alcuni giornali progressisti come Het Parool, Vrij Nederland e De Groene Amsterdammer si rivelarono più critici e a volte presero di petto il conflitto, anche solo sostituendo la parola “guerra” alla parola “azione di polizia.” Henk van Randwijk, caporedattore di Vrij Nederland, per esempio, scrisse “Un’azione di polizia portata avanti con carri armati e aerei è guerra! Perché continuiamo a discutere ipocritamente intorno alla scelta dei termini, quando il punto della questione è chiarissimo?”

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Dalla serie Undesired: soldati indonesiani in una fossa, coperti da foglie di palma. A destra è visibile una lancia di bamboo. (W.F.J. Pielage, Spaarnestad Photo, NA).

La polemica di queste riviste, però, venne indebolita dall’avere pochi corrispondenti nella regione, per questioni di fondi, e perché il tono critico degli articoli veniva continuamente contrastato dalla leadership militare. Invece di foto, quindi, iniziarono a pubblicare lettere dal fronte di soldati disposti a discutere apertamente le violenze inflitte ai locali. Purtroppo non cambiò molto—l’assenza di foto a supportare i racconti si rivelò presto decisiva.

L’importanza delle immagini, specialmente in guerra, è stata ribadita nel 2012 quando alcune foto sono state ritrovate in un cestino della città di Enschede—immagini di prigionieri indonesiani giustiziati dalle truppe olandesi. Le immagini sono state pubblicate su un giornale, Dr Volkskrant, con il titolo “le prime fotografie delle esecuzioni olandesi in Indonesia.” È seguito un nuovo scandalo e nuove indagini per scoprire la verità. Un po’ alla volta si è formata un’immagine più completa della questione, in gran parte per merito delle fotografie.

Guarda altre immagini, selezionate tra quelle che i cittadini olandesi poterono o non poterono vedere all’epoca dei fatti, qui sotto:

Dalla serie Desired: una donna locale e un bambino ricevono una razione e un pezzo di pane da un soldato olandese. Giava occidentale, 1946. La didascalia originale recitava: “Sorridendo la donna continuava a ripetere, ìtrima kassi, tuan’ (grazie mille, signore).” (W. van de poll, NA).

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Dalla serie Undesired: Yogyakarta, Giava centrale, inizio gennaio 1949. Il maggior generale Dr. Simons, capo del corpo medico militare, visita i soldati olandesi feriti. Il dr. Karamoy sta di fianco a un soldati ferito da un proiettile. I negativi della serie vennero deliberatamente graffiati perché non fossero pubblicabili. Il servizio di informazioni dell’esercito non voleva foto di soldati olandesi feriti o morti. (From Krieken, DLC, NA).

Dalla serie Desired: Soldati di guardia, mentre alcuni indonesiani riparano i binari interrotti. (Sumatra meridionale, Baturadja, Novembre 1947. (J. Zijlstra, collezione L. Zweers).

Dalla serie Desired: lo sbarco di un veicolo anfibio con alcuni marines olandesi, Pasir Putih, costa nord, Giava orientale, 21 luglio 1947. L’immagine ricorda lo sbarco degli alleati liberatori in Normandia, durante il D-Day. La didascalia originale recitava: “Gli uomini sbarcano a terra e stabiliscono una testa di ponte sulla spiaggia. Senza incontrare opposizione.” (H. Wilmar Spaarnestad Photo, NA).

Dalla serie Undesired: soldati olandesi puntano senza motivo le proprie armi ad alcuni soldati del governo indonesiano che si sono arresi. Solo, Giava centrale, 21 dicembre 1948. (T. Schilling, DLC, NA).

Dalla serie Undesired: Soldati dell’esercito reale delle indie orientali (Koninklijk nederlands-Indisch Leger, KNIL) in compagnia di soldati indonesiani; alcuni presi prigionieri, alcuni feriti, alcuni morti. Malang, Giava orientale, nel tardo luglio 1947. (Fotografo sconosciuto, TLC, National Archives, The Hague).

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Dalla serie Desired: residenti di Solo, Giava centrale, salutano le forze d’invasione olandesi il 21 dicembre 1938. Una band krontjong (con i cappelli bianchi) sta suonando. Il fotografo dell’esercito zoomma deliberatamente per escludere dallo scatto il contesto.

Dalla serie Undesired: un giovane indonesiano viene tirato fuori da un fosso (H. Wilmar, Marvo, NIMH).

Andate qui per saperne di più.

Questo articolo è apparso originariamente su The Creators Project Netherlands.