RU(a)MORE di Mario Coppola su Vimeo.La parola "marmo" deriva dal greco mármaron e vuol dire "pietra splendente." Il marmo, in effetti, è noto universalmente per essere la pietra-regina di un certo tipo di architettura, che impreziosisce e fa risplendere gli edifici più imponenti e maestosi. Quello che non tutti sanno, però, è che se tagliato, trattato e sollecitato in un certo modo, il marmo ha anche un suono perfetto per le sperimentazioni sonore più disparate. RU(a)MORE, lo strumento musicale realizzato dal designer Mario Coppola, ci conduce attraverso un affascinante viaggio uditivo che passa per il nostro legame preistorico con la pietra per giungere alle sonorità più tecnologiche.“Ho provato a riconfigurare dei materiali che comunemente vengono considerati superati arrivando così alla pietra, un po' come ha fatto il grande Pinuccio Sciola, l'artista da cui ho preso ispirazione. Io, diversamente da Sciola che usa le pietre sarde, ho scelto una pietra di uso comune, il marmo, che oltre a essere affascinante per i suoi pattern e le sue caratteristiche tecnologiche rilascia delle vibrazioni inaspettate" ha detto Mario Coppola a The Creators Project. "Questo dipende dal fatto che i cristalli che la compongono si sono solidificati nel corso dei secoli rendendo la composizione articolata capace di risuonare. E il suono di ogni pietra è diverso perché diverso è il processo di solidificazione di ognuna. Si può dire che attraverso il suono, la pietra comunichi la sua memoria proprio come facciamo noi con le parole.”"La versione 2.0 può prevedere un collegamento con un laptop in maniera da dare una totale versatilità a una traccia musicale," continua Mario Coppola, "così facendo in un unico oggetto potremmo fare un salto temporale unico che parte dall’età della pietra e va a finire all’era contemporanea."Immagini gentilmente concesse dall'autore.
Visitate il sito di Mario Coppola per saperne di più sulle sue creazioni.
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