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La coreografia effimera dei robot che ballano il tip-tap

L'arte meccanica di Peter Holden è fatta di robot che si librano nell'aria.

Immagini: Medial Mirage / Matthias Möller

L'artista britannico Peter William Holden crea opere per dissolvere i confini tra la cinematografia e la scultura, spesso usando come soggetti dei macchinari cinetici. Al Merge Festival di Londra sono esposte tre delle sue installazioni—una serie di robot ballerini che utilizzano dei computer e dei meccanismi per creare quella che Holden definisce una “coreografia effimera.”

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Le tre opere (dal titolo SoleNoid) consistono in robot che ballano il tip tap, il cui ritmo e passi possono essere controllati dai visitatori, poi un gruppo di macchinari con delle mani che si muovono a tempo come un esercito di direttori d'orchestra (Vicious Circle), e delle gambe robotiche cinetiche che creano un effetto ottico che ricorda un mandala (Arabesque). Tutti e tre i lavori sono apparsi anche in altre gallerie e manifestazioni artistiche, ma per l'esposizione di Londra sono state apportate alcune modifiche.

Holden ha spiegato che il suo interesse in questo specifico ambito artistico è stato ispirato da un preciso evento. Stava studiando meccatronica e ingegneria di base, quando ha avuto “uno strano incontro” con un amico di un vicino. “Stava… uhm…  anche ora non so bene come descriverlo,” racconta Holden. “Stava ballando, o forse combattendo con un'aspirapolvere? Qualsiasi cosa stesse facendo era surreale.”

Dopodiché Holden si è messo parlare con l'uomo con l'aspirapolvere del suo interesse per l'arte meccanica e computerizzata. Dopo non molto ha iniziato a lavorarci. Un mese dopo si è trasferito a Lipsia,in Germania, per lavorare con Jim Whiting (famoso per il suo video di Rockit di Herbie Hancock), che è diventato una sorte di mentore per i primi lavori di Holden nel campo della robotica, alcuni dei quali saranno esposti presso il Merge.

The Creators Project ha contattato Holden per farsi raccontare della sua arte meccanica, del fatto che discutere gli aspetti tecnologici delle sue installazioni lo annoi a morte e di cosa aspettarsi dalle installazioni al Merge.

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SoleNoid

The Creators Project: Vivi a Lipsia o eri lì solo di passaggio? Peter William Holden: Vivo a Lipsia, dal 1997. La città è cambiata moltissimo da quando sono arrivato qui.

Qual è il background della tua arte? Ti sei sempre focalizzato sulle installazioni meccaniche e cinetiche?

Ho sempre voluto fare l'artista. Sfortunatamente la vita non è mai facile come si spera. Mi ero iscritto a un corso di una fondazione d'arte in Gran Bretagna ma non sono riuscito a convincere i miei genitori a supportarmi. Quindi ho fatto una quantità di altri lavori noiosi. Fortunatamente avevo degli amici che avevano studiato arte: quando si sono trasferiti all'università di Brighton sono andato a trovarli e sono finito per stare lì 6 anni. Brighton negli anni '90 era probabilmente il posto più alternativo di tutto il Regno Unito. Era incredibilmente dinamico. L'energia che la città e i suoi abitanti emanavano mi ha contagiato e mi ho capito che lì sarei riuscito a trovare il modo per fare quello che volevo.

Mentre ero a Brighton ho iniziato a riflettere sulla progettazione di sculture mobili, e ho capito che richiedeva l'apprendimento di alcune conoscenze specialistiche. Ho iniziato a seguire un corso di ingegneria di base e un altro di meccatronica. Mentre studiavo meccatronica ho avuto una strana visione di uno degli amici dei miei vicini, Andrew Bailey. Lui stava…uhm…anche ora non saprei descriverlo…stava ballando o combattendo con un aspirapolvere. Qualsiasi cosa stesse facendo era surreale. Dopo che il tizio con l'aspirapolvere si è calmato abbiamo fatto quattro chiacchiere. Un mese dopo ero a Lipsia, Germania, ero diventato l'assistente di Jim Whiting e lavoravo al suo progetto Bimbo Town. Negli anni seguenti con Jim ho imparato molte cose che mi hanno permesso di creare dei miei progetti, alcuni dei quali sono esposti al Merge.

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Vicious Circle

I tuoi progetti sono stati modificati per questo festival? Come interagiranno gli spettatori con i tuoi lavori? Hai detto che potranno “suonare” la macchina del tip tap, in un certo senso.

Li ho modificati in modo che non si azionassero tutti allo stesso momento e creassero una cacofonia di suoni. Nel tempo, i progetti hanno avuto sempre meno bisogno di modifiche. Vicious Circle deve essere ancora perfezionato nella coreografia, cerco di migliorare il suo funzionamento ad ogni esposizione. Detto ciò, cerco sempre dei musicisti che lavorino con me per creare nuove composizioni per SoleNoid.

SoleNoid ha due stati. Viene o pre-programmato un pezzo che la macchina da sola esegue o può essere suonato da un membro del pubblico attraverso un pannello di controllo. C'è un pannello di 16 controlli, ognuna delle chiavi aziona un loop di movimenti e suoni. Questi suoni e movimenti possono facilmente essere combinati per produrre una composizione. Arabesque e Vicious Circle vengono azionati dagli spettatori premendo un bottone, e anche se non è particolarmente interattivo come coinvolgimento, la persona che preme il bottone se ne gode ogni secondo.

Ci puoi dire qualcosa sugli aspetti tecnici di SoleNoid e Arabesque? Come funzionano?

Potrei raccontarvelo, ma la tecnologia non è poi così interessante: è semplicemente uno strumento che utilizzo per creare un'esperienza visuale o, nel caso di SoleNoid, un'esperienza acustica. Credo che in generale nella scena dei new media si ponga troppa enfasi sulla tecnologia usata piuttosto che sui risultati.

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Mi piace molto l'idea che i tuoi lavori infrangano i confini tra la cinematografia e la scultura, così come le tue “animazioni effimere”. Che cosa ti ha portato verso queste forme d'arte e cosa si ottiene dalla combinazione di medium così diversi tra loro?

Credo che tutto nella vita sia fugace e voglio catturare questa essenza. I movimenti fisici sono l'unico modo che ho trovato per esprimerlo. Per me queste animazioni e questi suoni effimeri che i miei lavori producono sono la vera e propria opera d'arte. Io creo, e le sculture non sono altro che un contenitore o uno schermo. Quando non c'è in movimento, il lavoro non esiste. In questo senso è simile ai film, dato che in entrambe le forme d'arte solo quando c'è movimento l'opera dell'artista o del regista è visibile. Credo che la combinazione di medium diversi renda possibile la scoperta di nuove o inusuali possibilità all'interno di ogni forma.

Stai lavorando ad altri progetti? In questo momento sto creando la coreografia di un nuovo pezzo. Una composizione di cappelli stile Humphrey Bogart. Esporrò SoleNoid e AutoGene al Digital Art Festival a Taipei a novembre, e Vicious Circle al Clockenflap Festival di Hong Kong sempre a novembre.

Arabesque

Date un'occhiata al sito del Merge Festival in corso ora a Londra qui, e al sito dell'artista qui.