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Fotografia

Robert Mapplethorpe e le sue leggendarie Polaroid

"Quando non esistevano gli smartphone, e quindi nemmeno i selfie, erano un modo intimo per catturare immagini private."
ROBERT MAPPLETHORPE, "Patti Smith e Judy Linn, c. 1974" © Robert Mapplethorpe Foundation. Immagini: courtesy della Galleria Sean Kelly.

Robert Mapplethorpe è stato un artista molto discusso per molti aspetti, uno di questi è la natura della sua opera. Una nuova mostra delle sue fotografie, incluse delle polaroid scattate tra il 1970 e il 1975, è stata allestita a New York con l'aiuto di amici e parenti per quello che sarebbe stato il suo 69mo compleanno e il 25mo anniversario del centro per l'arte contemporanea di Cincinnati. The Creators Project ha parlato con Sean Kelly, proprietario della Galleria, curatore della mostra Robert Mapplethorpe: Unique.

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ROBERT MAPPLETHORPE, "Lucy, Paris, 1973" © Robert Mapplethorpe Foundation. 

"Abbiamo rappresentato Mapplethorpe e la sua  fondazione per molti anni, e gran parte della sua opera è costituita da polaroid," spiega Kelly. "Siamo stati in prima linea per ricreare e reimmaginare il suo lavoro sempre in modi diversi. Ma non ci siamo mai concentrati sulle Polaroid che, però, per quanto mi riguarda sono una parte fondamentale del suo lavoro. Sono un indizio di molti dei temi e delle idee a cui Robert ha lavorato fino alla sua morte, nel 1988."

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ROBERT MAPPLETHORPE, "Untitled (Hand and Mattress), c. 1973" © Robert Mapplethorpe Foundation. 

Kelly spiega il ruolo delle polaroid nell'opera di Mapplethorpe: "La loro funzione più ovvia è che fungevano da schizzi, come quelli che si fanno prima di una pittura o di una scultura. Servivano per raccogliere le idee per poter poi raggiugere i risultati estetici che stava cercando."

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ROBERT MAPPLETHORPE, "Untitled (Peter Berlin), c. 1974" © Robert Mapplethorpe Foundation. 

"Forse è meno ovvia l'idea che le Polaroid, quando non esistevano gli smartphone e di conseguenza nemmeno i selfie, erano un modo intimo per catturare immagini private" dice Kelly. "Gli permettevano di immortalare un momento importante e fondamentale della sua carriera, lavorare quando si trovava con i suoi amanti o i suoi amici per esplorare la sfera della sessualità. E ciò ha contribuito a definirlo un omosessuale. Prima dei selfie, insomma, queste polaroid che poteva scattare in casa e stampare in 5 minuti senza negativo gli permettevano di ritrarre immagini intime e private senza lasciare traccia."

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ROBERT MAPPLETHORPE. Instalación de Unique  Sean Kelly, New York. Noviembre 7 - diciembre 19, 2015. Foto: Jason Wyche, New York. Courtesy: Sean Kelly, Nueva York

Ma le polaroid, considerate un medium rapido, non sono l'antitesi dell'estetica di Robert Mapplethorpe? "Credo che le si debba guardare in maniera molto particolare. Le 29 immagini della mostra portano davvero al cuore delle conversazioni formali che costituiscono l'opera di Robert. Possono essere viste in maniera molto viscerale, se si elaborano queste idee in maniera chiara. Possiamo vedervi molte tracce di quelli che saranno i suoi lavori più famosi e iconici."

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ROBERT MAPPLETHORPE, "Untitled (Tony, London), 1973" © Robert Mapplethorpe Foundation.

Robert Mapplethorpe: Unique è esposta alla Sean Kelly Gallery di NYCfino al 19 dicembre.