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teatro

Microcosmi e mondi ideali a Drodesera XXXVI

Oggi inizia la 36ma edizione del festival di arti performative Drodesera a Centrale Fies.

Sta per tornare il festival delle arti performative Drodesera alla Centrale Fies, l’art work space nato 15 anni fa in una centrale idroelettrica trentina. Come abbiamo già visto, nella 36esima edizione, Drodesera porterà al grande pubblico il tema di WORLD BREAKERS: mondi “ideali” o semplicemente affini o necessari a chi li ha creati.

A porsi al centro di WORLD BREAKERS è il momento in cui qualcosa si infrange; l’irrompere di un elemento inatteso, lo scoppiare di una situazione del quotidiano, come accade nelle opere di Philippe Quesne, Angoor, Mohamed El Khatib e molti altri. Seguendo questo file rouge tanto potente quanto sfaccettato, il lavoro “Zvizdal” di Berlin e la lecture “Under Specified Conditions” di Giacomo Raffaelli, entrambi in prima nazionale, andranno a esplorare la creazione di mondi o microcosmi, ecosistemi fallibili fatti su misura, mettendo alla luce l’inevitabile mutazione dello stadio originario che può avvenire anche per il più delicato battito d’ali.

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I percorsi riflessivi su cui si muove WORLD BREAKERS sono moltissimi e altamente eterogenei, approdando nei terreni del post umano, dei Cosmic People e le Cybernetic War, per poi andare a riscoprire lo stesso corpo umano. In un continuo creare, ricreare e proteggere mondi autonomi di riferimento, veri e propri fenomeni di significazione, la narrativa del festival si estende alla propensione al rischio, la selezione naturale o tecnologica delle specie, il training alla resilienza.

Philippe Quesne - Vivarium Studio / La mélancolie des dragons.  Tutte le immagini via

Nel corso del festival, si terrà anche la quarta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award, la piattaforma dedicata unicamente alla performance art. Nove artisti accederanno al contest dopo una free school estiva, mostrando al pubblico lavori inediti accompagnati dalle opere di guest performer del calibro di Nástio Mosquito, Pauline Curnier Jardin e Guido Van Der Werve.

"Abbiamo provato a trovare un equilibrio: un festival, attraverso la sua programmazione, dev’essere in grado di indagare nel panorama artistico in due direzioni, quella orizzontale, alla ricerca di realtà mai presentate in Italia e quella verticale, capace di indagare in modo completo non solo il lavoro, ma anche il percorso di un artista" ha detto Barbara Boninsegna, direttrice artistica di DRODESERA a The Creators Project.

"Drodesera,  da sempre, segue e indaga, e allo stesso tempo stimola e nutre, gli artisti con i quali dialoga, in un percorso che abbraccia, di volta in volta, le necessità e le nuove spinte del contemporaneo. Assieme a questa natura preponderante, praticata da sempre, alcuni intrecci rivelatisi anno dopo anno sempre più importanti. Da un lato le collaborazioni con altre realtà europee in rete con Centrale Fies, dall’altra l’incontro e la progettazione collettiva con curatori e artisti che spaziano dal design alla performance art, passando per le arti visive", continua.

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Giacomo Raffaelli / Under Specified Conditions

Questa sera sarà l’artista Luigi Presicce a inaugurare il nuovo mondo con “Ascesa alla vetta della Santa e del mago dell’alba dorata”, la performance che prosegue il ciclo de Le storie della Vera Croce iniziato nel 2012, ispirato alle vicende del Sacro Legno tratte da La Legenda Aurea e dalla Bibbia.

A seguire, HELICOTREMA Recorded Audio Festival e il Lab ART, DATA AND ACTIVISM che offriranno tre giorni di ricerca partecipata e collaborativa, quest’ultimo mettendo a confronto 15 artisti internazionali per provare a rispondere alla domanda: “Come pensare alla relazione tra montagne, fiumi e biodiversità da un punto di vista non antropocentrico?”.

Drodesera XXXVI si terrà alla Centrale Fies a Dro (TN), dal 22 al 30 luglio. Per saperne di più sugli artisti e gli eventi del festival, clicca qui.