FYI.

This story is over 5 years old.

arte

Secondo la scienza l'uomo è fatto per amare l'arte

Non è stata la cultura a insegnarci a rispondere emotivamente all'arte, ma l'evoluzione.

Immagine via

Gli umani amano l'arte. Ci piace ammirare l'arte, e a quanto pare ci sarebbero prove scientifiche che siamo biologicamente fatti apposta per apprezzarla.

Secondo uno studio pubblicato nel numero di giugno del periodico Brain and Cognition, l'amore per l'arte potrebbe essere un processo naturale del cervello umano, e guardare opere visive attiverebbe biologicamente la memoria e i ricordi, farebbe emergere emozioni come piacere o paura, e darebbe luogo a processi che ci permettono di attribuire nuovi significati alle informazioni che assorbiamo.

Pubblicità

La meta-ricerca, condotta dai ricercatori dell'Università di Toronto e durata otto anni con il coinvolgimento di sette Paesi, esplora nel dettaglio un vasto spettro di informazioni ricavate da ricerche passate che potrebbero dimostrare il vecchio motto "l'arte per l'arte". In parte dei test originali i partecipanti dovevano osservare dei dipinti e farne un'analisi estetica, mentre in altri test i partecipanti potevano osservare liberamente le opere d'arte, in qualsiasi maniera volessero. Nel frattempo, delle scansioni cerebrali dimostravano che l'arte stimola direttamente le nostre sinapsi. Non importa che l'opera in questione ci affascini o ci provochi, il nostro cervello reagisce in ogni caso. Ed è una cosa positiva, perché potrebbe essere questo a renderci umani.

La prima scoperta dei ricercatori riguarda gli elementi formali delle opere d'arte, perchè pare che "la forma, il colore e l'orientamento attivino aree diverse della corteccia visiva"—che è la parte del cervello che elabora le informazioni visive—attraverso la lingula, la circonvoluzione media occipitale e quella fusiforme. Fin qui sembra tutto molto chiaro: quello che vediamo viene innanzitutto elaborato dal centro visivo del cervello. Ma da questo punto in poi la ricerca è diventata molto più interessante.

Una delle scoperte riguarda il modo in cui il "lobo temporale anteriore, che si occupa di… integrazioni concettuali di informazioni di livello più avanzato in relazione agli oggetti (per capirci, questa parte del cervello ci fa comprendere per esempio come funziona un coltello)" è stimolato attraverso la visione di un'opera d'arte. Essenzialmente significa che la nostra logica riguardo il modo in cui gli oggetti funzionano entra in dialogo con la logica dell'oggetto in questione. Questo è direttamente correlato all'influenza dell'arte sul pensiero.

Gli scienziati hanno anche "osservato l'attivazione bilaterale della corteccia cingolata posteriore," una parte del cervello collegata ai pensieri interiori e alle emozioni—una rivelazione inaspettata che non faceva parte delle loro tre ipotesi iniziali. Questi dettagli potrebbero suggerire che l'arte attiva biologicamente piacere, dolore, aspettative e altre emozioni. In altre parole non è stata la cultura a insegnarci a rispondere emotivamente all'arte, ma l'evoluzione.

h/t Complex