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Attualità

Il robot che disegna come un essere umano

Può un robot creare dell'arte? Lo sta scoprendo Patrick Tresset, col suo robot-disegnatore "Paul-IX".
Images courtesy of the artist, via

Immagini gentilmente concesse dall'artista, via

I robot sono in grado di realizzare opere d’arte come un essere umano? Questa è la domanda che si è posto l’artista e ricercatore Patrick Tresset con Paul-IX, un robot che trasforma informazioni visive in schizzi a penna come fatti da una mano umana. Se è possibile progettare robot con cui gli esseri umani possano entrare in empatia, non è forse possibile che siano a un solo passo di distanza automatizzato da noi?

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Tresset lavora nell'ambito della robotica da molti anni, e abbiamo scoperto la sua esplorazione in questo campo nel corso del 2011quando i robot Paul e Peter erano in mostra a Londra, presso la Galleria Tenderpixel. A quel tempo Paul era solo agli inizi, ma era già affascinante vederlo utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per rilevare volto di un visitatore, per poi riprodurlo in un disegno a inchiostro. Ora il robot disegnatore è maturato, e Paul-XI sta imparando molto dell'arte grazie alle continue ricerche di Tresset: l’automa si è guadagnato inoltre un posto alla mostra Creative Machine presso la Goldsmiths University.

La ricerca di Tresset trasforma le innovazioni in veri e propri robot ed esplora il modo in cui le persone percepiscono l’arte. Nel suo libro omonimo, scrive: “gli elementi tecnologici della mia pratica si propongono di sviluppare sistemi computazionali in grado di produrre autonomamente artefatti che si propongono come opere d’arte.” Tresset valuta i risultati sulla base della sua sensibilità artistica e attraverso analisi di critici, curatori e altri artisti. Con Paul-XI ha realizzato un robot in grado di interpretare autonomamente il mondo circostante e generare una prospettiva artistica peculiare. “Lo stile dei robot non è una fusione di più elementi, ma piuttosto un’interpretazione influenzata dalle loro caratteristiche tecniche,” ha detto Tresset a The Creators Project.

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Inizialmente aveva sviluppato Paul come una sorta di “protesi creativa” per aiutarlo a superare un debilitante blocco creativo, ma la versione più recente di Paul “passa il tempo a disegnare nature morte a partire dall’osservazione di ciò che lo circonda,” afferma Tresser, e la differenza tra una macchina che funge da supporto per un essere umano e una macchina capace di utilizzare la creatività è grande. L'artista si chiede: “qual è il motivo per cui un robot del genere dedica la sua esistenza a disegnare cose che parlano delle pratiche umane piuttosto che essere uno schiavo automatizzato, come ci si aspetterebbe?” Ma ahimé, Tresset non ha, e forse non vuole dare, una risposta a questo interrogativo.

Osservato le azioni di Paul e i risultati del suo lavoro nelle immagini qui sotto:

I cinque robot di nome Paul disegnano Patrick, 2012, (Paul-iii.a,b,c,d,e) foto di Tommo

L'esposizione “Robots Named Paul”, 2012, foto di Tommo

Visitate il sito web di Tresset, o leggete la documentazione sul funzionamento di Paul per saperne di più.